Il mondo dei videogiochi e del gaming, online e non, è in subbuglio: nuove console, prodotti innovativi, l’emersione di talenti su Discord, YouTube e Twitch. E poi ci sono quelle aziende che corteggiano i gamer con proposte di mobili ad hoc, oppure di corsi o di piattaforme, di tornei!
Insomma, da hobby per ragazzini sfigati quello dei giochi online è diventato un comparto redditizio. In più ispira film (come Ready Player One) e influenza il linguaggio parlato (la “combo” è forse l’esempio più lampante) oltre a essere stato sdoganato dal mondo della pubblicità e della cultura alta.
Tutto rose e fiori? Non proprio
Eppure c’è ancora qualcosa che stona e che ha a che fare con questo mondo: l’attenzione morbosa dei media tradizionali per i videogiochi cosiddetti violenti, i tristemente famosi sparatutto che finiscono regolarmente sulle pagine dei quotidiani ogni volta che qualche psicopatico si macchia di azioni violente inneggiando a quanto “imparato” giocando.
In maniera non dissimile dalle pubblicizzate “campagne di reclutamento” dell’esercito USA, fra chi gioca a Ghost Recon o Call of Duty l’utilizzo estremo di un certo titolo non può permettere di fare di tutta l’erba un fascio: non tutti i soldati virtuali vengono arruolati per combattere in Medio Oriente, non tutti i ragazzini con un controller in mano diventano serial killer, così come non tutti i giochi da casinò creano dipendenza e mandano sul lastrico intere famiglie.
Per ogni esempio esasperato e (spesso) falsamente riportato dai media esistono centinaia di casi virtuosi che dimostrano che le pecore nere ci sono, certo, ma proprio in quanto tali sono l’eccezione e non la regola.
È vero che ci sono figure problematiche che usano internet per le loro azioni criminose, ma non per questo abbiamo mai sentito dire che l’uso della Rete andrebbe vietato tout court.
Il nostro manifesto
Il motivo per cui questo sito esiste è legato a doppio filo a questa deriva allarmista. In quanto blogger e giornalisti che si occupano di questo campo ma anche gamer, abbiamo a cuore che il settore che ci appassiona di più non venga demonizzato, e che le informazioni che lo riguardano vengano offerte nel modo più equilibrato e obiettivo possibile.
Qui troverete discussioni su ambiti inerenti e anche collaterali al mondo del gaming online. I nostri editoriali daranno conto delle ultime tendenze, della responsabilizzazione dei produttori di software e delle novità in fatto di piattaforme e di tecnologia, offrendo un contrappunto alle Cassandre che probabilmente non hanno mai giocato a nulla in vita loro. Seguiteci!