Se siete arrivati su questo sito è per conoscere più da vicino le evoluzioni del mondo del gaming online odierno.
L’universo dei videogiochi è vasto e i tipi di giochi, dai MMORPG agli shoot ’em up, moltissimi, ma ciononostante è evidente che alcuni esempi di gaming “nobile” o pionieristico siano diventati notissimi anche al di fuori della cerchia degli strettamente appassionati.
In questa sezione del sito vogliamo fare luce su alcune situazioni notevoli: sviluppatori, giochi o politiche aziendali che hanno contribuito alla promozione di un’immagine positiva del mondo dei videogames.
Esempi virtuosi: le nostre scelte
La lezione etica di Games for Change
Fondato nel 2004 dallo sviluppatore Asi Burak, Games for Change è un movimento che discute, sviluppa e sostiene videogiochi che intendono sensibilizzare su questioni sociali. A oggi il loro titolo più popolare è stato Sweatshop, creato nel 2011, che ha portato a un’ampia discussione, anche lontano dalle console, sull’utilizzo da parte dei brand di moda di manifatture in paesi del terzo mondo.
La guerra vista da 11 Bit Studios
This War of Mine è il gioco più famoso prodotto dalla software house polacca 11 Bit Studios: ambientato nei Balcani durante la guerra dell’ex Jugoslavia, pone il giocatore davanti alle conseguenze terribili dei conflitti sulla popolazione civile.
Il gamer dovrà confrontarsi con penuria di cibo e malattie, e fare scelte che porteranno a terribili dilemmi morali, come uccidere degli innocenti o rubare.
Alcune di queste decisioni possono anche far morire i personaggi del gioco, che oltre a essere stato premiato con alcuni dei riconoscimenti più prestigiosi del settore gaming è stato anche proposto per dei laboratori all’interno delle scuole.
Learn 2Play: guadagnare giocando
Learn 2Play è un’azienda leader nel settore eSports che si sta facendo conoscere per il proprio approccio “no nonsense”: offre, fra gli altri, lezioni di gaming (per giochi come DOTA o League of Legends) e corsi di marketing dedicati al settore per costruire, da un lato e dall’altro del controller, figure professionali che possano “campare di videogiochi”.
Annullando l’idea che si tratti solo di un hobby (e anche dispendioso): nel 2018 la borsa del torneo organizzato da L2P, “The International”, ammontava a 18 milioni di dollari!
Epic Games, Fortnite e i giochi “sociali”
Non c’è dubbio che Fortnite sia il progetto più entusiasmante dell’ultimo periodo, un videogioco capace di polarizzare milioni di persone nel mondo e assai discusso (anche negativamente) al di fuori dell’ambiente, già diventato un punto di riferimento per amanti di meme & co.
Uno degli aspetti più interessanti di questo Battle Royale è che si tratta di uno spazio sociale, dove persone di ogni età e di ogni condizione possono stringere reali rapporti di amicizia grazie alla sua natura di piattaforma collaborativa: ne traggono vantaggio, in particolar modo, gli adolescenti, ma anche persone sole che magari lavorano da casa o chi è affetto da disturbi dello spettro dell’autismo.
Norsk Tipping e la dipendenza da gambling: un esempio da imitare
A partire dal 2014, tutte le VLT e le slot dei casinò online e non norvegesi hanno preinstallato un software che si chiama Playscan: questo (fra gli altri) avverte gli utenti connessi se il loro comportamento di gioco è rappresentativo di una tendenza al gambling compulsivo. L’utilizzatore può anche ignorare il messaggio, ma l’esperimento è interessante perché responsabilizza il giocatore senza vietargli nulla, e lo porta a confrontarsi con le proprie abitudini di gioco, monitorando tempo trascorso davanti allo schermo e soldi spesi. Due informazioni che i soggetti a rischio dipendenza tendono a ignorare.
Un paio di studi sui benefici del gaming
Secondo uno studio condotto dal Max Planck Institute for Human Development nel 2018, usare i videogiochi per un tempo limitato ogni giorno (valgono le giuste raccomandazioni sul non esagerare!) influisce direttamente su quelle aree del cervello responsabili per orientamento nello spazio, memoria, capacità motoria e gestione dell’informazione. Uno studio analogo della Cambridge University era arrivato a circa le medesime conclusioni.
Non a caso Sea Hero Quest, prodotto dalla Glitchers, è stato usato con successo nell’aiutare pazienti affetti da demenza senile nel riacquistare una certa autonomia: le loro funzioni mentali sono migliorate semplicemente usando il videogioco in questione. In un esperimento simile svolto dalla Tohoku University in Giappone, malati di Alzheimer hanno migliorato le loro capacità alla guida dopo aver giocato continuativamente a un simulatore di automobili.